DOPPIO LAVORO

Sono un dipendente regionale iscritto all'ordine dei giornalisti nell'elenco pubblicisti. A breve sottoscrivero' con una testata giornalistica un contratto di collaborazione. Questo deve avere necessariamente il carattere della occasionalita'? Mi spiego meglio: intendo collaborare esclusivamente nelle ore e nei giorni in cui non sono impegnato in ufficio e su queste basi l'azienda editoriale sarebbe addirittura interessata ad affidarmi incarichi di responsabilita' redazionale. Secondo alcuni colleghi, in teoria, il contratto potrebbe avere anche la sostanza della subordinazione, rientrando l'attivita' giornalistica fra quelle garantite dalla Carta Costituzionale. Quali sono i margini consentiti dall'attuale normativa? Grazie

ciao. allora a livello normativo, la tua attività è tra le più chiare (e sono poche) segnalate dall'art. 53 decr. leg.vo 165/01
ok per la collaborazione proprio dovuta ai diritti costituzionali.
in relazione poi al vincolo di subordinazione, sono da valutare alcuni elementi imprescindibili che determinano la compatibilità di un'attività extra qualsiasi essa sia. connessi alla tua mansione nell'amministrazuione di appartenenza e allo svolgimento dell'attività extra.
un contratto di subordinazione con vincoli di prestazioni ed orari potrebbero far riscontrare eccessivo utilizzo di energie psico-fisiche che le amministrazioni amano poco. questo è l'unico punto.

Salve, sono dipendente amministrativo a tempo pieno dell'università e negli anni scorsi ho avuto sempre l'autorizzazione per svolgere attività di collaborazione con la rai per attività di previsioni meteorologiche nell'ambito della trasmissione "buongiorno regione" in diretta sulla terza rete. Quest'anno la mia amministrazione vorrebbe negarmi l'autorizzazione perchè sostiene che la nuova normativa prevede, per la mia attività extra, la collocazione in part-time al 50%. Premetto che il mio intervento in tv è di circa 3 minuti (2 interventi da 1 min. e mezzo circa alle 7:30 e alle 7:50 circa) dal lunedì al venerdì. In totale, le puntate nel corso dell'anno solare sono circa 180/190 (da ottobre a giugno). Per tale prestazione redigo fattura, (su questo sono stato autorizzato dalla mia amministrazione nel 2009) e per tale motivo ho dovuto aprire partita iva al ministero delle entrate (fortunatamente esisteva un codice specifico "attività di previsioni meteorologiche"), per un incarico che la rai mi affida da circa 5 anni e per un importo lordo che si aggira annualmente intorno ai 12.000 euro. Naturalmente quest'attività di meteorologo non va in alcun modo in contrasto nè con l'orario di lavoro, nè con gli interessi dell'Università. Posso continuare a lavorare full-time o sarò costretto a cambiare il mio regime di lavoro?
Grazie

obelix ha scritto:Salve, sono dipendente amministrativo a tempo pieno dell'università e negli anni scorsi ho avuto sempre l'autorizzazione per svolgere attività di collaborazione con la rai per attività di previsioni meteorologiche nell'ambito della trasmissione "buongiorno regione" in diretta sulla terza rete. Quest'anno la mia amministrazione vorrebbe negarmi l'autorizzazione perchè sostiene che la nuova normativa prevede, per la mia attività extra, la collocazione in part-time al 50%. Premetto che il mio intervento in tv è di circa 3 minuti (2 interventi da 1 min. e mezzo circa alle 7:30 e alle 7:50 circa) dal lunedì al venerdì. In totale, le puntate nel corso dell'anno solare sono circa 180/190 (da ottobre a giugno). Per tale prestazione redigo fattura, (su questo sono stato autorizzato dalla mia amministrazione nel 2009) e per tale motivo ho dovuto aprire partita iva al ministero delle entrate (fortunatamente esisteva un codice specifico "attività di previsioni meteorologiche"), per un incarico che la rai mi affida da circa 5 anni e per un importo lordo che si aggira annualmente intorno ai 12.000 euro. Naturalmente quest'attività di meteorologo non va in alcun modo in contrasto nè con l'orario di lavoro, nè con gli interessi dell'Università. Posso continuare a lavorare full-time o sarò costretto a cambiare il mio regime di lavoro?
Grazie

ciao. il tuo caso è uno dei consueti paradossi delle amministrazioni. la nuova legge 190/12 non ha materialmente variato quasi nulla nel regime delle incompatibilità, se non in alcune questioni legate al conflitto di interesse o alla comunicazione preventiva al dip. funzione pubblica.
quindi dire che prima era compatibile autorizzarti ad avere la partita iva e adesso non più.. è un paradosso.
certo non lo era anche prima in tal caso e sarebbe da chiedere quale aspetto della normativa sia stato preso in esame poer cambiare la vecchia valutazione.
a mio modo di vedere trattasi comunque non di attività occasionale, per cui la presa di posizione non sarebbe sbagliata, ma strano che sia stata presa solo ora appellandosi a fonte normativa tutta da valutare.