Proposte e realtà
Inviato: 08/03/2012, 20:30
Mi presento subito.
Ugo Albano, sono sia assistente sociale, sia giornalista (e già capirete il mio problema). Sono un dipendente pubblico alle prese, ogni volta, con autorizzazioni ed incarichi. Nel mio tempo libero tengo in giro corsi di formazione e scrivo libri: in particolare sulla libera professione.
Ho pure un sito internet: http://digilander.libero.it/ugo.albano
La questione che Massimo Acerra (che ringrazio) è seria, perchè l'attuale Normativa stride con la libertà d'impresa che lo stesso Ordinamento richiama. Ogni volta è sempre una fatica far figurare un incarico come "occasionale" e, comunque, occorre avere un "sostituto d'imposta".
Dovremmo fare lobby per ottenere una cosa semplicissima: permettere la possibilità a tutti (pure ai dipendenti pubblici) di aprire una partita IVA. Se ognuno di noi, occasionalmente, esegue un lavoro, deve poterlo fare regolarmente, pagando le tasse.
Il VERO PROBLEMA è che questa normativa crea LAVORO NERO. Porto sempre l'esempio degli insegnanti che, di pomeriggio, fanno lezioni private in nero. Perchè non permettere loro la partita IVA? Così si pagherebbero le tasse e (che Dio voglia!) si darebbe più trasparenza e dignità a questi lavoratori.
Forse in questo periodo di "liberalizzazioni" dovremmo far presente al Presidente Monti questa possibilità: sarebbero più introiti per lo Stato e FINALMENTE l'esercizio del sacrosanto diritto ad esercitare impresa.
Leggevo, tra i post, militari della Benemerita che, nel tempo libero e saltuariamente, vorrebbero svolgere ciò che a loro piace e sanno fare: fare l'idraulico, cantare al pianobar, ecc. Perchè no? Perchè questi colleghi devono sottoporsi all'umiliazione di chiedere l'autorizzazione su "cose private"?
Saluti a tutti.
Ugo Albano
Ugo Albano, sono sia assistente sociale, sia giornalista (e già capirete il mio problema). Sono un dipendente pubblico alle prese, ogni volta, con autorizzazioni ed incarichi. Nel mio tempo libero tengo in giro corsi di formazione e scrivo libri: in particolare sulla libera professione.
Ho pure un sito internet: http://digilander.libero.it/ugo.albano
La questione che Massimo Acerra (che ringrazio) è seria, perchè l'attuale Normativa stride con la libertà d'impresa che lo stesso Ordinamento richiama. Ogni volta è sempre una fatica far figurare un incarico come "occasionale" e, comunque, occorre avere un "sostituto d'imposta".
Dovremmo fare lobby per ottenere una cosa semplicissima: permettere la possibilità a tutti (pure ai dipendenti pubblici) di aprire una partita IVA. Se ognuno di noi, occasionalmente, esegue un lavoro, deve poterlo fare regolarmente, pagando le tasse.
Il VERO PROBLEMA è che questa normativa crea LAVORO NERO. Porto sempre l'esempio degli insegnanti che, di pomeriggio, fanno lezioni private in nero. Perchè non permettere loro la partita IVA? Così si pagherebbero le tasse e (che Dio voglia!) si darebbe più trasparenza e dignità a questi lavoratori.
Forse in questo periodo di "liberalizzazioni" dovremmo far presente al Presidente Monti questa possibilità: sarebbero più introiti per lo Stato e FINALMENTE l'esercizio del sacrosanto diritto ad esercitare impresa.
Leggevo, tra i post, militari della Benemerita che, nel tempo libero e saltuariamente, vorrebbero svolgere ciò che a loro piace e sanno fare: fare l'idraulico, cantare al pianobar, ecc. Perchè no? Perchè questi colleghi devono sottoporsi all'umiliazione di chiedere l'autorizzazione su "cose private"?
Saluti a tutti.
Ugo Albano